La società e il periodo storico in cui stiamo vivendo, si supponevano abbastanza prevedibili e sicuri. In realtà come hanno dimostrato gli ultimi 24 mesi, le occasioni di vissuti di pericolo imminente sono dietro l'angolo.
In qualsiasi caso, senza fare per forza riferimento a fatti così gravi, spesso anche eventi meno eccezionali possono contribuire allo sviluppo di un blocco traumatico.
Incidenti stradali o professionali, terremoti, incendi, inondazioni, situazioni emotive borderline, abbandoni, lutti. Sono tutte situazioni che potenzialmente possono generare un evento che fatica ad essere integrato ed elaborato.
In sostanza, una condizione di pericolo per la propria incolumità, reale o percepita come tale, vissuta in maniera troppo veloce per essere compresa ed elaborata rischia di diventare un trauma.
L’ evento traumatico è vissuto nel profondo della struttura biologica della persona che lo subisce, il sistema neuroendocrino e l’architettura che lo compone a vari livelli, ne sono profondamente influenzate.
È vero che il sistema integra dei processi di autoregolazione, i quali gli consentono di ripristinare l'equilibrio, ma è anche vero che purtroppo non sempre le cose filano lisce. A volte la situazione si complica creando una serie di disagi esistenziali.
La persona non sente sé stessa - catturata dal congelamento - oppure è molto ansiosa, agitata, l’energia metabolica è sempre attivata per scappare o lottare.
Nella lunga esperienza anche collettiva, accumulata in varie occasioni dal mondo dello shiatsu (ad esempio il terremoto dell’Abruzzo nel 2009), l’utilizzo di questa tecnica a mediazione corporea - insieme al sostegno di adeguate cure mediche e psicologiche - è risultato essere di grande aiuto nel facilitare l’integrazione e il rilascio dell’evento traumatico.
È possibile affermare che lo shiatsu è anche un intervento a largo spettro; agisce sul sistema propriocettivo, il sistema fasciale e il neurovegetativo.
Le prime due strutture sono animate da una grande quantità di recettori, i quali hanno la capacità di veicolare informazioni a sistemi profondamente coinvolti nella gestione di emozioni viscerali.
La caratteristica dello shiatsu - la pressione- agisce delicatamente ma profondamente sulla fascia, comunicando un’informazione orientata verso il cambiamento.
La possibilità dello shiatsu di regolare la risposta del sistema nervoso autonomo, permette un profondo rilassamento, agevola e facilita, senza mai forzare, il rilascio di vissuti emotivi non espressi o incistati nelle profondità del vissuto personale.
La chiave di lettura energetica di matrice estremo orientale, è in grado di fornire interpretazioni e interventi molti sottili e raffinati.
Proprio perché il trauma è spesso vissuto anche a livello del corpo, lo stesso livello si rivela indispensabile per la sua elaborazione.
Per approfondire, da Shiatsunews, "Shiatsu e trauma" di P. Itin se vuoi puoi anche scaricare il pdf.
Massimo Policardi
Operatore Shiatsu
FISieo Iscritto al Registro Operatori Shiatsu
Le informazioni contenute in questo blog sono puramente divulgative. Non intendono sostituire o completare il parere delle figure sanitarie di rifermento.
Se le informazioni contenute in questo articolo, possano essere utili ad altre persone, condividile nel tuo social network preferito. Il tuo contributo è molto importante.
Lascia un commento se vuoi, è molto utile sapere se c’è qualcosa che ti ha dato qualche spunto e se ci sono degli aspetti che desideri approfondire. Grazie!
Puoi anche iscriverti alla NEWSLETTER, riceverai direttamente sulla tua casella e-mail gli ultimi POST e altro ancora-